
Preceduto da una prefazione di Massimo Centini, che pare meno un’introduzione all’opera della Savi Lopez e più un riassunto delle idee di Centini stesso sui problemi connessi allo studio delle leggende, il volume di Maria Savi Lopez denota, proprio dal confronto con le circa 30 pagine di Centini e al di là dell’inevitabile linguaggio vetusto, un approccio allo studio del patrimonio leggendario popolare e delle sue numerose scaturigini che, mutatis mutandis, potrebbe suscitare invidia in tanti studiosi contemporanei, Centini incluso.