di FULVIO TRIVELLIN
(Prima parte, in “Beidana”, n. 31 (1998), febbraio, pp. 53-68; Seconda parte: val Germanasca, in “Beidana”, n. 32 (1998), giugno, pp. 36-54; Terza parte: val Pellice, in “Beidana”, n. 33 (1998), ottobre, pp. 42-59)
In ricordo di Arturo Genre, studioso di tradizioni popolari orali
PREMESSA
Con questo primo intervento, prende avvio la parziale pubblicazione del cosiddetto cahier 15, ovvero del materiale – come dire – “sub-preparatorio” al manoscritto di Jean Jalla, il cahier 14 già pubblicato sul “Bollettino della Società di Studi Valdesi”[1], cui si rinvia per comparazioni e raffronti talora indispensabili.
I componimenti e le lettere che compariranno su queste pagine verranno trascritti com’essi furono redatti; gli interventi (tutti contrassegnati da parentesi quadre) saranno ridotti al minimo indispensabile.
Ogni trascrizione sarà preceduta da una breve premessa onde chiarire spunti, riflessioni e, soprattutto, i riferimenti ai testi (manoscritto e a stampa) di Jalla, il quale ha espressamente lavorato anche su questo materiale, utilizzandolo come fonte di partenza per ulteriori rielaborazioni e integrazioni ed anche omissioni, qualora il tema presentasse spunti non utili alla bisogna.
Le lacune causate da lettura difficoltosa verranno segnalate con opportune note, così come eventuali interpretazioni del testo manoscritto nel caso di incerta interpretazione.
Per quel che riguarda tutto il materiale compreso nel cahier 15, anche quello non pubblicato, la tabella allegata consentirà comunque di rendere perspicue le eventuali relazioni tra fonti e testi a stampa di Jalla.
Circa i criteri di pubblicazione, si è scelta la strada di riunire per aree i racconti. Le aree individuate sono, naturalmente, le due grandi valli del Germanasca e valloni laterali, e del Pellice e valloni laterali. I prossimi due articoli saranno, appunto, dedicati alle due aree, rispettivamente, del Germanasca e del Pellice.
[1]) Cfr. Fulvio TRIVELLIN, Jean Jalla, folclorista “anomalo” in “B.S.S.V.”, n. (199 ).