JEAN JALLA, FOLCLORISTA “ANOMALO”

 (in BSSV, n. 180 [1997], giugno, pp. 65-114)

 UNA DEDICA

 Questo articolo è stato composto prima della prematura scomparsa di Arturo Genre. Non avevo piena coscienza del dramma che da anni stava vivendo e ancora nel mese di luglio gli proposi di lavorare con lui per una edizione critica di Légendes et traditions populaires des Vallées Vaudoises di Jean Jalla. Volle capire a fondo il senso dell’iniziativa ma non disse di no, come non si tirò mai indietro in altri momenti nei quali ricorsi a lui per trovare conforto a ciò che scrivevo o trascrivevo.

Non so se la succitata iniziativa, senza di lui, andrà mai in porto ma so per certo che ogni lavoro che riuscirò a concludere, per quanto con difficoltà non avendo più Arturo come critico e recensore “bonario”, lo sarà per portare avanti uno dei suoi molteplici interessi nel campo della cultura popolare, come efficacemente attesta l’edizione italiana del corpus di Marie Bonnet.

Arturo Genre c’è nonostante tutto e la sua opera anche: pertanto non ho ritenuto di dover modificare le frasi di ringraziamento e talune note da cui traspare il debito che ho nei suoi confronti.

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