
Questo volume pare trarre giustificazione dalla presenza, nella medesima collana “gli Oscar”, di serie dedicate al variegato mondo del fantastico e del meraviglioso[1]. Tale dato sembra poi confermarsi considerando il presente come una sorta di prolegomeno allo studio del fantastico. Ritengo, infatti, che le scelte di politica editoriale della Mondadori, attraverso gli “Oscar” (libri a prezzo relativamente contenuto e, per questo, di ampia diffusione), tendano e a cavalcare (ciò ch’è ovvio) l’onda dell’interesse per qualsivoglia espressione dell’arcano, del fantastico, del religioso, del meraviglioso, ecc., oggi prepotentemente di moda, e a proporre studi che fungono da sorta di “guide alla lettura” delle altre pubblicazioni appartenenti alle varie sottocollane e serie de “gli Oscar”. Così leggo, difatti, la compresenza di un volume tale quello di Massimo Centini[2], di una quadrilogia sulla mitologia di Joseph Campbell[3] e, appunto, del saggio di Benelli.
[1]) Del catalogo Mondadori n. 62 (aprile 1992) possiamo espungere (serie “Oscar Saggi”), i seguenti volumi: Arturo GRAF, Miti, leggende e superstizioni del medioevo (n. 94); Karl KERENYI, Gli dei e gli eroi della Grecia (n. 140); Furio JESI, Mito (n. 160); Cecilia GATTO TROCCHI, Magia ed esoterismo in Italia (n. 195); James Edwin OLIVER, Gli antichi dei del mediterraneo (n. 207); Brian BRANSTON, Gli dei del Nord (n. 218); Edi BOZZA, Miti della Cina arcaica (n. 252); ABBIATI-AGNOLETTO-LAZZATI, La stregoneria (n. 255); Jacques LE GOFF, L’immaginario medievale (n. 265); Henry-Charles PUECH (a cura di), Le religioni dei popoli senza scrittura (n. 269); Claude LEVI-STRAUSS, Il crudo e il cotto (n. 271); Henry-Charles PUECH (a cura di), Le religioni nel mondo classico (n. 277); Henry-Charles PUECH (a cura di), Storia del Cristianesimo (n. 286); Erwin ROHDE, Psiche (n. 298). Non sono da trascurare, poi, uno studio di Camporesi sul simbolismo e sulla magia del sangue (n. 124), una raccolta di saggi di Hermann Hesse su mito e religione (n. 143), una storia del cristianesimo orientale di Zernov (n. 200), una storia del buddismo Ch’An di Arena (n. 275), lo studio della Barker sui movimenti religiosi contemporanei (n. 279), il classico di Acquaviva sull’eclissi del sacro nella moderna società industriale (n. 283). Sono, infine, da citare, se non altro per contiguità ideologica – dati i presupposti da cui muove Benelli -, alcuni volumi di scritti di Carl Gustav Jung (nn. 98, 253, 264 e 292), nonché, nella sezione “Uomini e Religioni”, un saggio di Mircea Eliade sulle religioni australiane e lo stracitato testo dello stesso Benelli sullo gnosticismo, cui Il mito e l’uomo è fortemente debitore.
[2]) Massimo CENTINI, L’uomo selvatico, “Saggi, 273” (riediz. con titolo mutato del saggio Il sapiente del bosco, Milano, Xenia, 1989). Il saggio è incentrato sull’analisi delle figure dell’uomo e della donna selvatici e delle loro molteplici relazioni con altre figure mitico-leggendarie, tra le quali il famoso “Yeti”….
[3]) Jospeh CAMPBELL, Mitologia primitiva, Milano, Mondadori, 1990 (Oscar saggi; 206) [ed.or., The Masks of God: Primitive Mythology, 1959; id.., Mitologia occidentale : Le maschere di Dio, Milano, Mondadori, 1992 (Oscar saggi; 276) [ed.or., The Masks of God : Occidental Mythology, 1964; id., Mitologia orientale : Le maschere di Dio, Milano, Mondadori, 1991 (Oscar saggi; 222) [ed.or., The Masks of God : Oriental Mythology, 1962; id., Mitologia creativa : Le maschere di Dio, Milano, Mondadori, 1992, 2 v. (Oscar saggi; 287-288) [ed.or., The Masks of God : Creative Mythology, 1968].